Mike Daisey: la verità è di vitale importanza, ed io non starò in silenzio

 

Dopo tutte le vicissitudine che ci sono state, riguardo al documentario “This America Life” da parte di Mike Daisey, sulle condizioni di lavoro dei dipendenti cinesi della Foxconn, arriva la risposta diretta dello stesso Daisey alle accuse mosse nei suoi confronti.

 

Come abbiamo riportato precedentemente, in cui si diceva, che il documentario di Mike riportava notizie false, oggi Mike, ha deciso di rispondere a tali accuse attraverso il suo blog:

La verità è estremamente importante, non è mia intenzione stare in silenzio ad ascoltare tutte le critiche che mi vengono quotidianamente rivolte.

Nelle ultime 48 ore sono stato paragonato a Stephen Glass, James Frey e Greg Mortenson. Così sembra che mi sia inventato tutto, di come i dipendenti vengano maltrattati all’interno delle fabbriche, o  che non sia mai stato in Cina al di fuori dei cancelli della Foxconn.

Ancora più sconcertante, sono tutti quei personaggi che non vedono l’ora di ballare sulla mia tomba, e tornare ad ignorare quanto con il mio pezzo sono riuscito a portare alla luce.

 

Daisey cerca di giustificare il proprio lavoro affermando che “nulla di quanto contestato può andare a minare il mio lavoro presso la fabbrica Cinese”, tranne che il produttore Ira Glass e il New York Times hanno aspramente contestato vari punti del suddetto. Per esempio, nel documentario, si riportava a presenza di guardie armate ai cancelli della fabbrica; nella realtà non esiste nulla di tutto questo, infatti un reporter del NYT ha confutato tale teoria.

 

Ora molte persone si chiedono se Mike rivedrà la sua posizione, in quanto alcune informazioni si sono rivelate come mezze verità. La risposta arriva direttamente dallaAP, infatti sembra che Daisey abbia rimosso le sezioni contestabili ed abbia aggiunto un prologo in cui spiega tutta la controversia.

 

Anche se importanti rappresentanti hanno puntato il dito contro Daisey, ci sono anche molte persone che sono a fianco del presentatore. Una di queste è Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, il quale ha affermato a Bloomberg che si è commosso di come il presentatore ha affrontato questo problema.

 

Tutta la questione si conclude con le scuse ufficiali attraverso il blog:

Nella giornata odierna, voglio concludere con le scuse verso coloro che si sono sentiti traditi; io credo che la verità sia di vitale importanza e continuo a credere in questo. Inoltre saprò rispondere alle cose che ho fatto, ma le mie scuse restano sempre valide.

 

Nel frattempo apprendiamo che l’azienda Foxconn ha deciso di non denunciare per diffamazione il programma e il suo presentatore.

 

Via | CultofMac

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